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Roncola, Crocetta, Ganda e non solo: le insidie de Il Lombardia 2023

20/09/2023

La classica Monumento più dura, quella con più dislivello, quella che sorride ai grandi scalatori e agli uomini da Grandi Giri. Il Lombardia, come di consueto, metterà di fronte ai corridori un’ultima, grandissima, fatica da quasi 240 km e 4400 metri di dislivello, prima di lasciare tutti alle vacanze e al meritato riposo.

Che si vada verso Como o verso Bergamo non si può scappare dalle tante salite che questa parte di Lombardia mette sul piatto. Non è quindi un caso che, sempre di più, stia diventando una gara ad eliminazione, con corridori sparpagliati lungo tutto il percorso quasi fosse una tappa alpina di un Grande Giro.

Quest’anno si arriverà a Bergamo, in una sorta di re-match di quella che è stata l’edizione del 2021. I tifosi se la ricorderanno bene: l’attacco di Pogačar sul Passo di Ganda, le difficoltà di Evenepoel e Vingegaard, e l’incredibile ed insperata rimonta dell’idolo di casa Fausto Masnada in discesa. E poi il finale in città ovviamente, dove lo sloveno è riuscito ad avere la meglio sul generoso Masnada.

A rendere quell’edizione elettrizzante fu la successione di salite che i corridori si ritroveranno anche quest’anno. Oltre alla lunghezza della prova, infatti, ci saranno scalate toste, di quelle che fanno selezione solo a guardarle. In apertura c’è la Madonna del Ghisallo, immancabile a Il Lombardia, ma sono gli ultimi 145 km a non lasciare assolutamente spazio per respirare.

Roncola Alta (9,4 km al 6,6%), dove quest’anno al Giro si sono sfidati a furia di scatti McNulty, Healy e Frigo, Berbenno (6,8 km al 4,6%), Passo della Crocetta (11 km al 6,2%), Zambia Alta (9,5 km al 3,5%), Passo di Ganda (9,2 km al 7,3%), dove Pogačar attaccò nel 2021, e l’immancabile strappo finale verso la città alta, Largo Colle Aperto, un chilometro al 7,9% con punte al 12% e tanti sampietrini. Sono tutte queste le difficoltà altimetriche che gli atleti si troveranno di fronte sabato 7 ottobre e che, senza dubbio, sapranno indicare al meglio il successore di Pogačar, vincitore delle ultime edizioni e comunque desideroso di centrare uno storico tris.

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