Il Lombardia 2022 verrà ricordato perché come nessun’altra gara ha testimoniato il passaggio di consegne, la fine di un’era e l’inizio di un’altra per il ciclismo mondiale. Da una parte l’ennesimo trionfo di Tadej Pogačar, che aggiunge un altro alloro alla sua già formidabile carriera, fa doppietta al Lombardia e porta a quota 3 i suoi successi in classiche Monumento, dall’altra l’addio degli irriducibili Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde.
Partiamo proprio dall’addio alle armi dello Squalo e dell’Imbatido, ovvero quel momento che nessun sperava di vivere e che invece, alla fine, è arrivato inevitabilmente: il caso ha voluto arrivasse lo stesso giorno, così da rendere la mazzata per gli appassionati di ciclismo ancora più poderosa. D’altronde insieme hanno quasi 200 vittorie tra i professionisti, hanno vinto praticamente tutto, e fino all’ultimo sono stati competitivi ai massimi livelli: Nibali ha chiuso 4° il Giro d’Italia a 37 anni, non va dimenticato, e Valverde oggi stesso era considerato tra gli outsiders e infatti ha chiuso 6°. Dalla partenza di Bergamo all’arrivo di Como le attenzioni maggiori erano per loro, i “Grazie” e i “Ci mancherai” era possibile sentirli ogni 200 metri. Don Alejandro si è portato dietro moglie e figli, è salito sul podio per prendersi l’ultimo applauso da corridore professionista e si è goduto fino all’ultimo la città di Como in versione autunnale, così come Nibali ha tenuto a ringraziare pubblicamente tutti coloro che gli hanno fatto sentire il loro affetto in questi mesi di ultime volte.