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Il Lombardia raccontato in 5 salite: Coppi e il cavalcavia della Ghisolfa

26/08/2021

Il Lombardia è per sempre legato al nome di Fausto Coppi, che ne detiene il record di vittorie: 5.

Di queste solo una – l’ultima, nel 1954 – si risolse in volata. Tutte le altre l’Airone se le costruì come gli veniva più naturale: staccando gli avversari in salita e arrivando solo al traguardo.

Nel ‘47 raggiunge e stacca il fuggitivo Fiorenzo Magni sulla Valbrona, e trionfa all’Arena Civica di Milano dopo 70 km di fuga solitaria, precedendo di 5’24” Gino Bartali.
Nel ‘48 se ne va quando mancano ancora 83 km all’arrivo. Da lì in avanti il vantaggio di Coppi aumenta sempre di più, e diventa incolmabile dopo che percorre gli 8,8 km del Ghisallo in 25’20”, nuovo tempo record. Taglia il traguardo del Vigorelli con quasi 5′ di vantaggio sui primi degli umani, Leoni e Schär.
Nel ‘49 passa di nuovo primo sul Ghisallo seguito da Molineris, che però non tiene la ruota dell’Airone in discesa. A 56 km dalla conclusione Coppi rimane da solo e ci rimarrà fino al Vigorelli, precedendo di 2’52’’ un gruppetto regolato da Kübler e Logli.
Nel ‘54, si è detto, fu l’unica occasione in cui i suoi attacchi in salita non bastarono a garantirgli la vittoria; il Campionissimo non si scompose, rifiatò in attesa della volata che dominò davanti a Magni e De Rossi.

Ma è di un’altra edizione che vogliamo parlare qui, e di un’altra salita. Quella che regalò a Coppi il suo primo Lombardia, nel 1946.

Era l’anno della rinascita dopo la guerra, e anche il ciclismo contribuiva alla ricostruzione dello spirito nazionale. Dunque, 27 ottobre 1946, quarantesima edizione del Giro di Lombardia.

La corsa parte dal poligono di Boldinasco e prevede un tracciato di 231 km con l’ormai consueto arrivo al Velodromo Vigorelli di Milano. Coppi, come farà poi sempre in futuro, forza sul Ghisallo e rimane solo, ma viene raggiunto in discesa da Motta e Casola, suo compagno di squadra. I tre entrano a Milano con oltre 1’ di vantaggio.

Quando sembra che tutto si decida in volata Coppi approfitta dell’ultima asperità di giornata, tanto breve da non essere nemmeno una vera salita, ma che lui trasforma in passo dolomitico: il cavalcavia della Ghisolfa.

L’Airone scatta, Casola si rialza e temporeggia, Motta non replica. Guadagna subito qualche centinaio di metri che gli basteranno per entrare solitario al Vigorelli, inaugurando il suo record di 4 vittorie di fila al Giro di Lombardia.

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